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Sostenibile, socievole e flessibile: il coworking nel nuovo NOI Techpark Brunico
Come si fa a trasportare materiali da costruzione e altre merci pesanti su terreni accidentati, riducendo al contempo rumore ed emissioni? Un progetto di Fusion Grant fornisce le risposte.
Cantieri in montagna, costruzione di funivie e manutenzione di linee elettriche ad alta tensione. In genere vengono utilizzati gli elicotteri per queste operazioni, perché possono trasportare materiali pesanti in modo rapido e semplice su terreni accidentati. Ma le operazioni con gli elicotteri sono costose, rumorose e non certo rispettose del clima, viste le emissioni elevate. I fratelli Moritz e Matthias Moroder propongono un'alternativa interessante: i droni. Consumano meno energia, hanno basse emissioni e si muovono silenziosamente.
La loro azienda, FlyingBasket, è specializzata in droni cargo dal 2015. «I nostri droni spostano merci fino a 100 chili in modo economico ed ecologico e in futuro vogliamo trasportare anche carichi più pesanti e su distanze maggiori» - spiega il CEO Moritz Moroder. Per raggiungere questo obiettivo i due fratelli, insieme alla Libera Università di Bolzano, hanno presentato domanda per Fusion Grant, il bando organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano in collaborazione con NOI Techpark, Economia Alto Adige e Rete Economia.
RICERCA DIRETTAMENTE IN AZIENDA
«C'è un potenziale di miglioramento, soprattutto nell'algoritmo di controllo. Insieme al Field Robotics Lab della Libera Università di Bolzano al NOI Techpark abbiamo implementato un nuovo algoritmo che riguarda il modo in cui vengono comandati gli otto rotori dei droni. A seconda dell'algoritmo sono possibili manovre di volo più efficienti dal punto di vista energetico o che migliorano le caratteristiche di volo» - spiega Moroder.
A volte le nuove scoperte emergono grazie a tentativi ed errori: «In realtà non sempre tutto funziona esattamente come sulla carta o in una simulazione, ma le battute d'arresto portano a nuovi approcci alle soluzioni» - spiega Parvin Mahmoudabadi, ricercatrice coinvolta nel progetto. Sostenere giovani post-doc come lei è uno degli obiettivi di Fusion Grant. Mahmoudabadi è arrivata in Alto Adige dal suo Paese natale, l'Iran, appositamente per questo progetto e ha condotto la ricerca per unibz direttamente in azienda.
DRONI SEMPRE PIÙ AUTONOMI
«Spesso le tecnologie nuove e promettenti devono attraversare una sorta di valle della morte, prima di essere adottate nella pratica. Promuovere la cooperazione tra industria e scienza aiuta a colmare il divario tra ricerca e applicazione» - sottolinea il coordinatore scientifico del progetto, Karl Dietrich von Ellenrieder, professore di automazione alla Libera Università di Bolzano. Una considerazione che Moritz Moroder condivide: «Grazie alla collaborazione con l'università siamo più legati alla ricerca, le cui ultime scoperte possono essere integrate più rapidamente nei nostri prodotti e raggiungere la maturità del mercato».
In futuro i droni di FlyingBasket voleranno prevalentemente in autonomia, in modo che chi li pilota possa monitorare più velivoli contemporaneamente. L'obiettivo a lungo termine è quello di realizzare droni completamente autonomi che percorrano sempre lo stesso tragitto, ad esempio tra due centri di smistamento della posta.
NUOVA EDIZIONE
A partire dal 29 maggio 2024 le aziende potranno di nuovo partecipare a Fusion Grant insieme a un istituto di ricerca con sede al NOI Techpark. Maggiori dettagli sono disponibili su: fusiongrant.info