Pubblicato
23.03.2023
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Identità urbana e visione multifunzionale

Urbaner Charakter und leichte Zugänglichkeit

È il volto dietro il nuovo centro per la mobilità sostenibile a Brunico: l’architetta Matylda Gosciniak è stata incaricata di progettare e realizzare il NOI Techpark Brunico per conto dello studio KUP-Arch. Poco prima dell’inaugurazione ci regala qualche informazione e un’analisi di prospettiva su questo edificio multifunzionale.

Signora Gosciniak, il NOI Techpark di Brunico sta per aprire i battenti ed è stato progettato e realizzato dal Suo studio, KUP-ARCH. È stato un compito impegnativo?

Matylda Gosciniak: «Si è trattato di un lavoro davvero magnifico, emozionante, ma sicuramente anche impegnativo. Il nostro studio è stato ammesso al concorso internazionale di architettura con preselezione alla fine del 2017. Una delle grandi sfide è stata quella di integrare armoniosamente nel paesaggio urbano il programma spaziale e la volumetria, già ben stabiliti, di 32.000 metri cubi di edificio e 47.000 metri cubi di garage. Penso che alla fine siamo riusciti a imporci, perché il progetto del nostro studio è stato uno dei pochi che con l’edificio non ha separato la zona di Stegona di Brunico dal centro città. Inoltre, è molto legato al territorio: si inserisce nei percorsi quotidiani dei cittadini di Brunico, con la sua piazza inferiore e superiore. Il progetto ha un carattere particolarmente urbano: incornicia e definisce nuovi spazi pubblici, ancora di più quando saranno costruiti gli altri lotti edilizi previsti, e tiene conto degli importanti assi visivi cittadini di questo luogo».

Significa che questo edificio doveva essere tutto tranne che una torre d'avorio?

«Assolutamente! Uno dei desideri principali dei partner del settore automobilistico è stato quello di creare un edificio facilmente accessibile e raggiungibile. Dopo tutto, si tratta anche di attirare le persone, soprattutto i giovani, ad appassionarsi alla tecnologia e di suscitare entusiasmo per il fondamentale settore automobilistico. Per questo motivo abbiamo creato diversi punti di attrazione. Ci sono un atrio al piano terra a livello della città con uno spazio espositivo sul tema della mobilità del futuro e un bistrot aperto al pubblico. Inoltre, abbiamo creato una piazza inferiore nell'area del seminterrato, da cui si accede anche ai locali dell'università e al centro eventi del comune».

L'edificio sarà utilizzato da diversi partner e ha esigenze d'uso diverse. In che modo ha influito questo aspetto sulla progettazione?

«Sì, abbiamo incontrato molti interlocutori e risposto a diverse necessità tra il NOI Techpark, il comune di Brunico, l'associazione Sviluppo Città Brunico, l'Università e le aziende della rete Automotive Excellence. A causa di queste diverse esigenze d’uso, la progettazione è stata molto complessa. A ciò si aggiunge l'ampio design esterno con la piazza superiore e inferiore, che ovviamente deve essere anche funzionale. La piazza inferiore dispone ora di una bella scalinata paesaggistica che in futuro potrà essere utilizzata per eventi come il cinema all’aperto. È stato interessante anche il fatto che il nostro cliente, NOI Techpark, ci avesse già fornito una specifica molto forte».

Ovvero?

«Bisognava rendere visibile il concetto del NOI a Brunico. E per questo avevamo un modello chiaro dal linguaggio molto forte: il "monolite nero" di Bolzano. Ma non volevamo che l'edificio di Brunico diventasse una copia del NOI Techpark di Bolzano. L’obiettivo era creare qualcosa di peculiare che si adattasse bene a Brunico, ma che fosse comunque riconoscibile come NOI. Un po' come due fratelli che si assomigliano, ma sono comunque diversi».

E cosa distingue il fratello, o sorella minore, di Brunico dal NOI di Bolzano?

«Esternamente le due costruzioni sono profondamente diverse per quanto riguarda materiali, colori e aspetto. Tuttavia, entrambe danno un'impressione tecnica che corrisponde al loro utilizzo. Gli interni sono stati realizzati con un catalogo di materiali simile a quello di Bolzano, ma abbiamo cercato di mettere degli accenti nelle aree interne per dare più vivacità con il concetto di colore, con forme morbide, colori coordinati e con una meravigliosa scalinata».