Pubblicato
01.04.2023
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CPE: da un one-man show a un team di ricerca interdisciplinare

CPE: da un one-man show a un team di ricerca interdisciplinare

Networking, avvio di collaborazioni, consulenza R&S: i servizi del NOI, in particolare per le piccole imprese, aprono porte che altrimenti rimarrebbero chiuse. Un esempio è la storia dell'azienda CPE del fisico Markus Wenin.

Conciliare la ricerca scientifica e la creazione di un'azienda può sembrare un'impresa eroica, soprattutto quando entrambe le sfide poggiano sulle spalle di una persona, in questo caso, il fisico altoatesino Markus Wenin. Dopo aver ricoperto una cattedra di Fisica teorica a Graz e aver lavorato in un centro di ricerca a Linz, in Wenin ha iniziato a crescere lo spirito imprenditoriale. Aveva infatti acquisito competenze sempre maggiori nelle simulazioni delle oscillazioni delle funi nelle funivie e nelle cabinovie e, di conseguenza, aveva voglia di mettere a profitto il suo sapere.

Wenin, così, ha fatto il grande passo: è tornato in Alto Adige e ha fondato la start-up CPE – acronimo di Computational Physics and Engineering. Poi però si è reso conto di quanto fosse grande questo passo. Dal punto di vista scientifico era su una strada promettente, perché stava avviando un processo di sviluppo di un software per il calcolo e l'ottimizzazione delle vibrazioni delle cabinovie. Ma per realizzarlo aveva bisogno di capitale e partner di ricerca. E dove avrebbe trovato il tempo per le ricerche di mercato, l'acquisizione dei clienti e tutto ciò che appartiene al mondo imprenditoriale? Sfide che hanno fatto parte del suo one-man show fino ad oggi. Ma che ora sono molto meno impellenti. Ecco perché.

Già nella fase di fondazione, Wenin è infatti riuscito a beneficiare del supporto che i nostri servizi offrono alle aziende. E alla riuscita dell’impresa ha contribuito anche lo studente di dottorato Moriz Patreider, da poco parte di CPE. Il responsabile del nostro team Tech Transfer Automotive & Automation, Johannes Brunner, ha fatto da spalla allo scienziato: «Già nei primi colloqui abbiamo riconosciuto il grande potenziale del software che Markus voleva sviluppare», racconta Brunner. Ben presto la sua squadra ha avviato insieme a Wenin un'analisi di mercato, identificando le potenziali aziende interessate a questa tecnologia e ha supportato l'imprenditore nel fare domanda per un progetto di ricerca e sviluppo all’ Ufficio Innovazione e tecnologia della Provincia di Bolzano. Una volta approvato il finanziamento, è stato possibile sviluppare il software. Parallelamente, sono emerse interessanti collaborazioni, per esempio con il leader mondiale del Vorarlberg nel settore degli impianti a fune, Doppelmayr, o con i professori di fisica matematica della Libera Università di Bolzano, Maria Letizia Bertotti e Giovanni Modanese.

Qualche anno più tardi, un risultato concreto della collaborazione nata, può essere sperimentato con un viaggio sulla funivia Doppelmayr da Postal a Verano. Grazie alle simulazioni basate sulla modellazione matematico-fisica di Wenin e dei suoi partner scientifici della Libera Università di Bolzano, è stato possibile ottimizzare il passaggio di supporto delle cabine in modo da ridurre l'oscillazione longitudinale. Un risultato che ha portato a un ulteriore aumento del comfort di guida e che ha una rilevanza pratica che va ben oltre Verano. Il modo in cui il team di ricerca interdisciplinare è arrivato a questo risultato è stato anche pubblicato scientificamente sulla rivista peer-reviewed "Sustainability" con il titolo "Validation of the Velocity Optimization for a Ropeway Passing over a Support".

Anche se la sua CPE è ormai solida da tempo, Markus Wenin è un ospite abituale del NOI Techpark. E nel frattempo al NOI è stato attivato un altro progetto di ricerca con uno studio di ingegneria. «Oltre ai progetti concreti con il team Tech Transfer Automotive & Automation, si è instaurato nel corso degli anni un rapporto di fiducia dal quale nascono continuamente stimoli, idee e contatti. Non c’è niente di più pratico di una buona teoria!», afferma Markus Wenin.

«Il ruolo del NOI Techpark è quello di una sorta di architetto della ricerca e dello sviluppo, che accompagna le aziende - i nostri clienti - nello sviluppo di prodotti innovativi e nella ricerca di partner adatti per realizzarli in modo rapido e sostenibile da un punto di vista economico», afferma Johannes Brunner.