Negli ultimi mesi, scene da film d'azione si sono succedute nella gola del Bletterbach vicino ad Aldino. Gente avvolta da coperte isotermiche circondata da macerie e massi, squadre di soccorso con attrezzature moderne e, infine, il protagonista dell'operazione: un drone di cinque chili con telecamera ottica ad alta risoluzione e paracadute. Il drone è stato condotto attraverso questa gola angusta dalle pareti rocciose a picco. Questo è un progetto di ricerca interregionale START, in cui i soccorritori alpini dell'Alto Adige, del Tirolo, della Carinzia e di Belluno testano nuove tecnologie per le operazioni di soccorso alpino insieme a partner scientifici come i medici d'urgenza di Eurac Research e NOI Techpark.
L'obiettivo di questo sforzo congiunto? Dimostrare, in condizioni realistiche, che chi rimane vittima di incidenti può essere localizzato con maggiore precisione grazie alla tecnologia dei droni e che il materiale di soccorso può essere trasportato più velocemente. Anche in zone difficili da raggiungere, senza ricezione del segnale cellulare e spesso senza quella del GPS. Non solo possono imparare gli scienziati e i soccorritori, ma anche i produttori altoatesini dei droni MAVTech, Soleon e Up Caeli Via, coinvolti nel progetto. Riceveranno preziose informazioni durante queste operazioni per poter adattare ancora meglio la tecnologia alle esigenze dei propri utenti.
START è solo un capitolo della storia di successo che, da alcuni anni, viene scritta in Alto Adige e che riguarda questi velivoli senza nome in forte espansione. Ovviamente non si può stare al passo con i prodotti standard dai prezzi stracciati di fornitori cinesi e non solo, che stanno invadendo il mercato. Più interessanti sono le nicchie di mercato che offrono opportunità completamente nuove legate all'esigente ambiente alpino. Inizialmente i droni sono stati utilizzati soprattutto per i set cinematografici e fotografici, ma sempre più discipline stanno scoprendo il potenziale dell'alta tecnologia in montagna: geologia, agricoltura, tutela del paesaggio o dei monumenti e recentemente anche la protezione civile. È l'uovo di Colombo: si vede molto meglio da una prospettiva a volo d'uccello piuttosto che da terra. La sfida è tradurre questo vantaggio in applicazioni concrete con un valore pratico aggiunto. E di recente la tradizionale forza dell'Alto Adige ha potuto manifestarsi pienamente in una gestione intraprendente della natura e delle sue minacce. Ad esempio, le misurazioni in aria mediante fotogrammetria o scanner laser ora consentono una registrazione e una modellazione al centimetro di vaste aree in brevissimo tempo. O ancora, la prevenzione riguardante il rischio di alluvioni o di valanghe può essere migliorata grazie al monitoraggio di dispositivi di alta precisione montati su droni. Si possono inoltre raccogliere dati per l'agricoltura di precisione.