
Giulia De Rossi lascia il posto fisso in azienda per portare avanti il suo progetto. E a NOI Techpark vince la competition dedicata all’innovazione nell’Euregio. Harald Oberrauch: «In Alto Adige siamo innovatori nel Dna»
Mediamente, ogni persona, si disfa di 34 chili di vestiti usati all’anno. L’85% finisce in discarica o negli inceneritori. È l’altro volto del fashion o, peggio, del fast fashion. Giulia De Rossi è una trentenne che non si lascia confondere dai luccichii delle passerelle e a certe distorsioni della moda risponde con un’operazione green, più rispettosa e sostenibile per l’ambiente. Nasce così NaZeNa, una startup che è un vero e proprio investimento di vita e il cui significato in giapponese sta per “Why not?”, “Perché no?”. Sì, perché Giulia ha scelto di lasciare il suo lavoro da controller in un’azienda per dedicarsi completamente alla realizzazione della propria idea. Avventata? Tutt’altro. Si è candidata con il socio Stefano Lora ad adventureX, la business model competition dell’Euregio e dopo essere arrivata seconda alla finale provinciale della provincia di Trento, è salita sul podio della finalissima euroregionale. La premiazione, ospitata per la prima volta a NOI Techpark di Bolzano, l’ha vista confrontarsi con altri otto startupper appassionati, conquistando la giuria indipendente composta dalla Business Developer and Analyst di Invitalia, Sussanna Zuccarini, dallo Atrategic Advisor Finance di Swarm Analytics, esperto di startup e investimenti, Walter Ischia e dall’imprenditore, Angel Investor e CO-Founder di Tirolean Business Angel Network, Harald Oberrauch.
«L’importanza di lavorare con i migliori»
Ed è stato proprio Oberrauch a dare ai concorrenti alcuni suggerimenti per il futuro. «La cosa più importante per creare un’impresa di valore è il team – assicura l’imprenditore – bisogna sempre lavorare con i migliori. E i migliori non sono necessariamente i nostri amici d’infanzia o il ragazzo che si è laureato con 110 e lode. Sono altre le cose che contano, come l’esperienza nel mondo del lavoro o il modo con cui si affronta la vita. Uno sportivo, ad esempio, sa bene cosa significhi non lasciarsi intimorire da un ostacolo e mettersi alla prova quotidianamente». Perché l’obiettivo di fondo, soprattutto oggi, è uno solo: essere ‘disruptive’ con se stessi prima che qualcun altro lo sia con noi. Per questo, è necessario essere veloci, finanche repentini. Cambiare prospettiva, non adagiarsi su ciò che siamo stati in passato, rifuggendo ogni nuova opportunità. Una lezione di cui Oberrauch è testimone diretto visto che l’azienda di famiglia – la Durst, che oggi dirige alla terza generazione - ha più volte modificato il proprio core business, riuscendo ad arrivare sempre prima dei competitors sul mercato. «Forse, è il luogo in cui siamo nati, l’Alto Adige, ad aver impresso in noi questo modo di fare impresa. Siamo innovatori nel Dna. E ci divertiamo molto a esserlo» - confida. Ecco un’altra grande lezione per i ragazzi: «Love it or leave it», «Ama ciò che fai o cambia strada» - hanno ripetuto più volte i giudici. Perché non puoi dare il meglio in un lavoro se non ci credi fino in fondo.
Obiettivo: 3 milioni di euro di ricavi entro il 2022
È per questo che Giulia ha lasciato il suo impiego a tempo pieno per dedicarsi a NaZeNa: «Ho capito che avevo bisogno di mettere tutte le mie energie in questo progetto» - afferma spiegando il suo business model in un pitch di 3 minuti. Secondo l’idea di Giulia, dai vestiti usati è possibile ricreare degli imballaggi biodegradabili, dando quindi una nuova vita agli indumenti esausti. Il settore del packaging compostabile, infatti, sta crescendo notevolmente di anno in anno, grazie a un’accresciuta consapevolezza dei consumatori circa tale tematica. In Italia, il mercato ha focalizzato la propria attenzione sulla produzione di buste biodegradabili ottenute da plastica usata, lasciando così intere aree ancora da sviluppare. Ed è lì che vuole porsi NaZeNa, puntando a raggiungere ricavi per oltre 3 milioni di euro entro il 2022, a fronte di un investimento di 150 mila euro, necessario per acquistare le macchine per la produzione.
Il percorso di adventureX
Idee così chiare le sono venute proprio grazie ad adventureX. Per tre mesi, i partecipanti (248 a livello Euregio divisi in 105 team) hanno avuto modo di confrontarsi con 36 coach esperti che hanno spiegato loro come costruire un business model, documento considerato essenziale per ogni impresa in quando depositario delle informazioni più importanti. Una sorta di “carta di identità” dedicata al business che, se elaborata in maniera precisa e accurata, può essere un valido strumento per accedere a finanziamenti e convincere gli investitori a sostenere il proprio progetto. Per questo, i concorrenti hanno frequentato workshop dedicati a business model canvas, finanziamenti pubblici e privati, customer validation e protezione della proprietà intellettuale. Tematiche chiave per elaborare un efficace business plan. Ogni progetto è stato quindi valutato in base a parametri come: fattibilità e scalabilità dell’idea, composizione del team, grado di innovazione, potenziale di mercato, possibilità di attrarre investimenti e business model. NaZeNa è stata premiata con due ticket per il Bits&Pretzels, in programma dal 29 settembre all’1 ottobre a Monaco. Un festival a misura di innovatori in cui incontrare oltre 5.000 founders, investitori, startupper e decision makers dell’ecosistema dell’innovazione internazionale con cui condividere momenti di networking e approfondimenti.
I finalisti
A concorrere per la finalissima, inoltre, sono stati i team Igloo e Artaxy per il Trentino, HyFish, Elite Water e Akonous per il Tirolo e The Company Mood Barometer, BioLogik-System e John O.S. per l’Alto Adige. In particolare, The Company Mood Barometer è un progetto nato da studenti della Libera Università di Bolzano, arrivato al primo posto a livello provinciale con un barometro che misura l’umore sul posto di lavoro; BioLogik-System, arrivato secondo, è un sistema smart di riciclo nel settore agricolo e John O.S., terzo classificato, anch’essi creati da studenti di UNIBZ, è un software dedicato alla diffusione dell’Internet of Things tra le PMI. I tre vincitori, oltre ad aver potuto concorrere per la finale dell’Euregio, si sono anche aggiudicati: l’accesso al programma di pre-incubazione del Start-Up Incubator a NOI Techpark e la possibilità di usufruire di un buono per corsi di formazione WIFI del valore di 200€ per il terzo classificato, di 300 € per il secondo classificato e di 500 € per il primo classificato. Infine, il primo classificato per l’Alto Adige ha vinto un buono di 8.000 € per un business trip in uno start-up hotspot nel mondo a propria scelta (premio sponsorizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano).
«È stato un percorso molto emozionante. I team hanno dato il massimo, presentando business model molto completi e strutturati, dimostrando di aver compreso appieno il senso di questa esperienza: acquisire gli strumenti più importanti per portare avanti iniziative di business, credendo appieno nelle proprie idee. Inoltre, aver avuto la possibilità, per il primo anno, di ospitare la finalissima a NOI Techpark, ha rafforzato il valore della competition, visto che questo è un luogo in cui l’innovazione è di casa. E siamo certi, che questa energia creativa, avrà dato tanti spunti in più ai ragazzi per trasformare le loro idee in imprese» - conclude Petra Gratl, coordinatrice di adventureX e responsabile dello Start-up Incubator di NOI Techpark.
SCHEDA
AdventureX è un’iniziativa che si svolge nell’ambito del progetto “Startup.Euregio ITAT 1040”, sostenuta da incentivi europei del fondo per lo sviluppo regionale e del progetto Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020. Alla finale hanno concorso 9 team: tre per il Trentino – tra cui NaZeNa, arrivata seconda alla finale provinciale - tre per l’Alto Adige e tre per il Tirolo. L’iniziativa ha visto in corsa complessivamente 248 partecipanti divisi in 105 team seguiti da 36 coach per un periodo di 3 mesi. Per l’Alto Adige hanno partecipato ad adventureX 55 persone organizzate in 26 team. Di questi, 10 team hanno consegnato il business model e 3 hanno vinto la finale provinciale tenutasi lo scorso 6 giugno a NOI Techpark dove si è svolta, per la prima volta, anche la finalissima dell’Euregio.
NOI Techpark di Bolzano mette a disposizione di chi vuole trasformare le proprie idee in imprese lo Start-up Incubator: un incubatore con programmi di sostegno e servizi professionali per l’avvio e il consolidamento delle start-up più innovative. Attraverso programmi specifici, le start-up già operative e quelle in fase di avvio possono beneficiare di un supporto avanzato per il loro sviluppo, di una validazione del modello di business e di un ingresso facilitato sul mercato, operando in un ecosistema naturalmente votato all’innovazione.