
Ogni giorno milioni di mele rotolano sul nastro, vengono spremute e infine imbottigliate. Il succo arriva così sugli scaffali dei supermercati. Ma che fine fanno la polpa, i semi e la buccia dopo la spremitura? Spesso queste sostanze organiche non vengono più lavorate, ma utilizzate come mangime per animali o come fertilizzante per gli orti. Esistono, però, anche modi più innovativi e sostenibili per impiegare questi sottoprodotti, come nel caso della farina senza glutine o dell’olio di semi. Prodotti che si inseriscono nella filiera del settore alimentare e cosmetico facendo della sostenibilità il loro punto di forza.
Le mele, con le noci e le erbe alpine, sono al centro del progetto AlpBioEco con cui NOI Techpark, insieme ad altri 12 partner, si è impegnato per promuovere uno sviluppo economico sostenibile nello spazio alpino, sostenendo attivamente la cooperazione interdisciplinare sovraregionale e lo sviluppo di nuove idee di business nel campo della bioeconomia. Un progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) tramite il programma Interreg Alpine Space, i cui risultati sono disponibili nella brochure dedicata alle best practice.
